Accade spesso che la parte più bella di un quadro è la cornice (se c’è) oppure come diceva Marcel Duchamp, sono gli spettatori che fanno il dipinto e a me succede questo ovvero quelle linee tratteggiate in rosso che potrei spiegare o dargli un senso cosa che naturalmente non farò.
Mi è ricapitato fra le mani “La camera chiara” di Barthes, sottotitolo “nota sulla fotografia” che poi è una elaborazione del lutto della madre partendo da una foto che peraltro non è inserita nel libro e mi è tornata alla mente una foto della mia, di madre, e una volta digitalizzata mi accorgo che era incinta (di mio fratello che sarebbe nato qualche mese più in là, l’anno dopo - io non ero ancora in progetto): quindi è il 1953 e aveva 23 anni. La fotografia analogica è un oggetto, si conserva e invecchia, aveva ragione lui, Roland.
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