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Visualizzazione dei post con l'etichetta Giotto

la croce vista da dietro

In una delle Storie di San Francesco che rappresenta in un interno il Presepe (vivente) di Greccio nel momento della nascita del Bambino, al di sopra l’entrata è appesa ad una struttura la croce vista dal retro: il luogo è il presbiterio di una chiesa che suddivideva la zona delle navate riservata ai fedeli dalla zona dell’abside riservata ai sacerdoti. L’affresco in realtà ha un’insolita inquadratura e se, per un gioco di rimandi o in controcampo, fossimo seduti sui banchi vedremmo solo le spalle delle figure dipinte da Giotto che si affollano all’entrata e la croce inclinata verso di noi. Giotto - Particolare dal Presepe di Greccio nella Basilica Superiore di Assisi, 1290-95 Vincenzo Castella - La Croce di Giotto a Santa Maria Novella, 2013

il cielo

Il cielo notturno è una cupola scura come uno scolapasta però al contrario, dove i fori sono le stelle e la loro luce. Ma chi lo guarda più, oggi, il cielo se non fosse per quello di Giotto (Cappella degli Scrovegni, ormai patrimonio dell’umanità) un blu profondo con l’oro luminoso degli astri a otto punte cioè lo stesso numero, coricato, dell’infinito, e che immediatamente mi porta a quell’omino di Anselm Kiefer, anche lui coricato, sopraffatto dal nero e dai puntini bianchi: immagine primitiva è dire poco, come un   graffito in una grotta del neolitico.

dormire, forse sognare

“Perché realizzare un'opera quando è così bello sognarla soltanto?” Pier Paolo Pasolini (nel ruolo dell'allievo di Giotto) - Decameron (“L'allievo di Giotto aspetta la giusta ispirazione”), 1971