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selfie (V)

Gli autoritratti di Raffaello Sanzio, a quanto si sa, sono 4: il primo a circa 23 anni ed era ancora al seguito del suo maestro Perugino; il secondo a circa 27 anni in un affresco corale nella Scuola di Atene presso le Stanze Vaticane accanto al suo amico e collaboratore detto il Sodoma; del terzo autoritratto resta una foto perché il quadro è stato rubato dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale in una città della Polonia e non è stato più ritrovato ma si può dire che è un vero dandy e aveva circa 33 anni; il quarto ed ultimo è insieme ad un suo amico e pare sia lo specchio dei suoi ultimissimi anni di vita che Vasari descrive un po’ “viziosi” e movimentati, quando è morto aveva 37 anni. 4 autoritratti di Raffaello

estasi (II)

Quelle rare volte che vado al MAXXI bellissimo edificio sulle vecchie caserme progettato dall’architetto, bravissima, Zaha Hadid dove purtroppo non c’è mai niente da vedere se non il museo in se stesso, coincidono sempre con una partita della A.S. Roma coincidente stavolta anche questa tra l’ultima gara in casa di campionato e la ‘Notte dei Musei’. Premessa per arrivare a Guido Reni la via del museo che a lui è dedicata, uno che a Roma ha lavorato sodo, tra maniera e barocco, e che nel suo, si può dire ‘background’? ha Raffaello passato anche attraverso gli occhi di Annibale Carracci (bolognese come lui) contemporanei, entrambi, di Michelangelo Merisi milanese ma detto Caravaggio per l’origine dei suoi genitori. Ecco a san Luigi dei Francesi c’è una meravigliosa copia, quindi una ‘cover’ di quasi un secolo dopo, di un’altra ‘Estasi’ quella di santa Cecilia di Raffaello che invece è a Bologna dove la santa, patrona di musica strumenti e cantanti è l’unica, al centro di un girotondo, a p