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selfie (V)

Gli autoritratti di Raffaello Sanzio, a quanto si sa, sono 4: il primo a circa 23 anni ed era ancora al seguito del suo maestro Perugino; il secondo a circa 27 anni in un affresco corale nella Scuola di Atene presso le Stanze Vaticane accanto al suo amico e collaboratore detto il Sodoma; del terzo autoritratto resta una foto perché il quadro è stato rubato dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale in una città della Polonia e non è stato più ritrovato ma si può dire che è un vero dandy e aveva circa 33 anni; il quarto ed ultimo è insieme ad un suo amico e pare sia lo specchio dei suoi ultimissimi anni di vita che Vasari descrive un po’ “viziosi” e movimentati, quando è morto aveva 37 anni.
4 autoritratti di Raffaello

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la camera chiara

Mi è ricapitato fra le mani “La camera chiara” di Barthes, sottotitolo “nota sulla fotografia” che poi è una elaborazione del lutto della madre partendo da una foto che peraltro non è inserita nel libro e mi è tornata alla mente una foto della mia, di madre, e una volta digitalizzata mi accorgo che era incinta (di mio fratello che sarebbe nato qualche mese più in là, l’anno dopo - io non ero ancora in progetto): quindi è il 1953 e aveva 23 anni. La fotografia analogica è un oggetto, si conserva e invecchia, aveva ragione lui, Roland.

acqua, 3000m

"Io perdo le tue  mani e non so più parlarmi E non so più capirmi Sono acqua e son fuori dall'acqua" *acqua, 3000m è un omaggio a Claudio Rocchi* (2024)

béton brut (II)

Sono nato praticamente tra piazza Bologna e viale XXI aprile - che poi è la zona dove abito ora - ma sono cresciuto in un quartiere che è difficile da definire oggi compreso com'è tra Portonaccio e Pietralata, zona est di Roma sulla via Tiburtina e ho frequentato le scuole elementari in quelle vie dette INA Casa, dal nome dei costruttori. Insomma lì, proprio difronte al mitico “Tiburtino IV” progettato nel 1949 dagli architetti Ludovico Quaroni e Mario Ridolfi è stata costruita una chiesa in puro stile ‘brutalista’ nella seconda metà degli anni ’60 da un altro maestro dell’arrchitettura italiana, scomparso in questi giorni, Saverio Busiri Vici: una specie di astronave in cemento armato atterrata su via dei Crispolti e conosciuta da molti di noi come sala prove per il teatro sottostante. Saverio Busiri Vici - interno della Chiesa della Visitazione, 1965/1971