A causa di un singolare intreccio di giornate INPS e spettacoli posticipati, mi si è presentata l'opportunità di firmare un contratto di 45 giorni con una grande azienda, proprio in un periodo che altrimenti sarebbe stato infruttuoso.
Inutile dire, senza entrare nei dettagli, che la busta paga del full-time, benedetta dai sindacati e curiosamente chiamata 'cedolino' in un documento all'interno di un'applicazione aziendale per smartphone (utilizzata anche per timbrare entrata e uscita), non è certo adeguata ai costi della vita. Ma abituato come sono a rincorrere per mesi i compensi presso le produzioni teatrali ormai ci si fa poco caso.
Assegnato al turno 'pomeridiano' 14:00/22:00, la colonna sonora di questo periodo infuocato è stata la produzione solista di un cantante inglese che non ascoltavo da decenni e che mi ha confermato che il suo miglior album è "The Bride Stripped Bare", ovvero 'La sposa messa a nudo', un titolo alchemico ispirato a una famosa opera dell'artista dada Marcel Duchamp.
In una canzone, proposta in varie versioni e in diversi album, canta:
"In ogni sogno c'è un dolore al cuore
E ogni passo che faccio
mi allontana dal paradiso
Esiste un paradiso?
Mi piacerebbe pensare di sì"
Bryan Ferry sulla Laurentina.
Another time, another place (landscape), July 2024 |
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