Passa ai contenuti principali

Bryan Ferry sulla Laurentina

 A causa di un singolare intreccio di giornate INPS e spettacoli posticipati, mi si è presentata l'opportunità di firmare un contratto di 45 giorni con una grande azienda, proprio in un periodo che altrimenti sarebbe stato infruttuoso.

Inutile dire, senza entrare nei dettagli, che la busta paga del full-time, benedetta dai sindacati e curiosamente chiamata 'cedolino' in un documento all'interno di un'applicazione aziendale per smartphone (utilizzata anche per timbrare entrata e uscita), non è certo adeguata ai costi della vita. Ma abituato come sono a rincorrere per mesi i compensi presso le produzioni teatrali ormai ci si fa poco caso.

Assegnato al turno 'pomeridiano' 14:00/22:00, la colonna sonora di questo periodo infuocato è stata la produzione solista di un cantante inglese che non ascoltavo da decenni e che mi ha confermato che il suo miglior album è "The Bride Stripped Bare", ovvero 'La sposa messa a nudo', un titolo alchemico ispirato a una famosa opera dell'artista dada Marcel Duchamp.

In una canzone, proposta in varie versioni e in diversi album, canta:
"In ogni sogno c'è un dolore al cuore
E ogni passo che faccio
mi allontana dal paradiso
Esiste un paradiso?
Mi piacerebbe pensare di sì"

Bryan Ferry sulla Laurentina.

Another time, another place (landscape), July 2024


Commenti

Post popolari in questo blog

la camera chiara

Mi è ricapitato fra le mani “La camera chiara” di Barthes, sottotitolo “nota sulla fotografia” che poi è una elaborazione del lutto della madre partendo da una foto che peraltro non è inserita nel libro e mi è tornata alla mente una foto della mia, di madre, e una volta digitalizzata mi accorgo che era incinta (di mio fratello che sarebbe nato qualche mese più in là, l’anno dopo - io non ero ancora in progetto): quindi è il 1953 e aveva 23 anni. La fotografia analogica è un oggetto, si conserva e invecchia, aveva ragione lui, Roland.

acqua, 3000m

"Io perdo le tue  mani e non so più parlarmi E non so più capirmi Sono acqua e son fuori dall'acqua" *acqua, 3000m è un omaggio a Claudio Rocchi* (2024)

apprendisti pittori

Nelle grandi botteghe come quelle di Andrea del Sarto, maestro di Pontormo, Rosso Fiorentino, Giorgio Vasari e moltissimi altri, lavoravano decine di apprendisti, assistenti e collaboratori dagli otto/dieci anni in su a seconda delle regole delle varie associazioni di pittori e non solo in Italia. Poichè le bambine restavano in casa le poche che riuscivano a dipingere e frequentare botteghe erano figlie di artisti come Artemisia Gentileschi o prima ancora Lavinia Fontana, anche quest’ultima bravissima. Pieter Paul Rubens è arrivato ad avere una trentina e più di lavoranti quando il massimo stabilito ad Anversa era di quattordici persone: uno dei suoi più noti allievi è stato Antoon van Dyck (quello del colore viola ovvero un marrone carico di rosso e una punta di blu) che è arrivato a realizzare opere quasi interamente eppure firmate Rubens. A Wittenberg, Lucas Cranach dirigeva una vera e propria fabbrica con decine e decine di lavori in asciugatura e altre decine in divenire. A Roma i...