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nacht und träume

Notte e sogno - che poi è un lied di Franz Schubert - è anche una breve pièce dei primi anni ’80 per la televisione tedesca di Samuel Beckett - che ne cita perfino il testo - ispirata incredibilmente al quadro visto in un museo di Berlino ad opera di un pittore fiammingo non particolarmente conosciuto che transitò, tra i molti viaggi, pure in Italia primi del '500 e restando folgorato, ovviamente, da Raffaello. Su Beckett leggo di un film in arrivo (con Gabriel Byrne quindi senza nessuna appropriazione culturale, come si usa dire) e di un appena uscito ‘Meridiano’ della Mondadori contenente i romanzi, il teatro e la televisione: una cosa preziosa perché sembra che i suoi libri siano quasi tutti fuori catalogo per le scarse vendite di conseguenza introvabili.
Jan Gossaert - Orazione nell’orto, 1510

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acqua, 3000m

"Io perdo le tue  mani e non so più parlarmi E non so più capirmi Sono acqua e son fuori dall'acqua" *acqua, 3000m è un omaggio a Claudio Rocchi* (2024)

la camera chiara

Mi è ricapitato fra le mani “La camera chiara” di Barthes, sottotitolo “nota sulla fotografia” che poi è una elaborazione del lutto della madre partendo da una foto che peraltro non è inserita nel libro e mi è tornata alla mente una foto della mia, di madre, e una volta digitalizzata mi accorgo che era incinta (di mio fratello che sarebbe nato qualche mese più in là, l’anno dopo - io non ero ancora in progetto): quindi è il 1953 e aveva 23 anni. La fotografia analogica è un oggetto, si conserva e invecchia, aveva ragione lui, Roland.

béton brut (II)

Sono nato praticamente tra piazza Bologna e viale XXI aprile - che poi è la zona dove abito ora - ma sono cresciuto in un quartiere che è difficile da definire oggi compreso com'è tra Portonaccio e Pietralata, zona est di Roma sulla via Tiburtina e ho frequentato le scuole elementari in quelle vie dette INA Casa, dal nome dei costruttori. Insomma lì, proprio difronte al mitico “Tiburtino IV” progettato nel 1949 dagli architetti Ludovico Quaroni e Mario Ridolfi è stata costruita una chiesa in puro stile ‘brutalista’ nella seconda metà degli anni ’60 da un altro maestro dell’arrchitettura italiana, scomparso in questi giorni, Saverio Busiri Vici: una specie di astronave in cemento armato atterrata su via dei Crispolti e conosciuta da molti di noi come sala prove per il teatro sottostante. Saverio Busiri Vici - interno della Chiesa della Visitazione, 1965/1971