Ormai non c’è azienda che non si faccia carico di qualcosa per tutti noi e qui in ballo c'è nientemeno che la sostenibilità: una di queste che gestisce energia propone riferimenti visivi ad un noto dipinto conservato agli Uffizi ad opera di altrettanto noto pittore del Rinascimento italiano. Ambientato nel giardino delle Esperidi è un racconto, tra le tante cose, di amore carnale e spirituale: a destra Zefiro in volo con uno skateboard e la ninfa Clori in stato interessante che si trasformerà in Flora; al centro Venere nell’atto di accendere un interruttore e con una simbolica bottiglia riutilizzabile/termica, sopra di lei fra gli alberi Cupido; infine il gruppo delle tre Grazie e a sinistra un assente Mercurio. L’intruso in bicicletta riporta tutto alle piste ciclabili: poteva andare peggio.
A causa di un singolare intreccio di giornate INPS e spettacoli posticipati, mi si è presentata l'opportunità di firmare un contratto di 45 giorni con una grande azienda, proprio in un periodo che altrimenti sarebbe stato infruttuoso. Inutile dire, senza entrare nei dettagli, che la busta paga del full-time, benedetta dai sindacati e curiosamente chiamata 'cedolino' in un documento all'interno di un'applicazione aziendale per smartphone (utilizzata anche per timbrare entrata e uscita), non è certo adeguata ai costi della vita. Ma abituato come sono a rincorrere per mesi i compensi presso le produzioni teatrali ormai ci si fa poco caso. Assegnato al turno 'pomeridiano' 14:00/22:00, la colonna sonora di questo periodo infuocato è stata la produzione solista di un cantante inglese che non ascoltavo da decenni e che mi ha confermato che il suo miglior album è "The Bride Stripped Bare", ovvero 'La sposa messa a nudo', un titolo alchemico ispir...

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